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domenica 14 marzo 2010

Direttore centrale: non c’è pericolo di inondazioni a Chernobyl

Secondo il direttore generale della società statale della centrale nucleare di Chernobyl, Igor Gramotkin, non ci sarebbero problemi circa la gestione dei problemi conseguenti alle inondazioni primaverili dei corsi d’acqua intorno all’impianto.

"Nel 2008 abbiamo completato il progetto di stabilizzazione delle strutture instabili dell’attuale sarcofago. Nel corso di queste operazioni, abbiamo anche riparato e sostituito più di 600 metri quadrati del tetto in metallo. Abbiamo provveduto a sigillare la vecchia protezione, ed effettivamente permesso che l’acqua non possa più penetrarvi.
Secondo alcune stime erano circa 600-800 metri cubi l’acqua che annualmente filtrava tra le fessure aperte della struttura. Ciò ha contribuito, ovviamente, a portare ad un miglioramento della situazione in cui persisteva il sarcofago e del suo impatto ambientale. Sul sito c’è un sistema automatico per il controllo delle radiazioni, sia all’interno del sarcofago che intorno ad esso, inoltre vengono monitorati i diversi strati atmosferici e controllato l’ingresso delle acque radioattive in quelle sotterranee. Sul territorio del sito industriale esistono appositi pozzi per lo svolgimento di tale monitoraggi. Dobbiamo continuare a svolgere questa attività in maniera attenta per evitare che il materiale radioattivo finisca nell’ambiente.
E tuttavia, la natura è natura. Con questo nella mente, Chernobyl si prepara ogni anno ad affrontarne i possibili capricci. Pertanto le società addette effettuano misurazioni regolari del carico di neve che si trova sul tetto del sarcofago. Attualmente i dati del monitoraggio in corso dicono che la neve presente non costituisce pericolo per l’attuale impianto e quelli in costruzione.
I nostri specialisti dicono che eventuali problemi si potranno riscontrare al momento del disgelo, quando si verifica la maggior parte del flusso di acqua verso le strutture (sala turbine, sistemi di pompaggio e centro di stoccaggio dei rifiuti contaminati).
Questi sistemi sono progettati per masse d’acqua di quantità pluriennale, quindi la neve che si scioglierà nella primavera del 2010 non rappresenta un pericolo", ha spiegato il direttore.

"Nessun pericolo", anche per quanto riguarda lo scioglimento del manto nevoso sul territorio della centrale di Chernobyl, dice Dmitri Kondrasev, direttore del Dipartimento della gestione delle Emergenze dove, secondo lui, presso il sito sono state attuate misure di prevenzione che includono: la pulizia e la rimozione della neve in tutta la zona che diminuirebbe in modo significativo la probabilità di contaminazione all’esterno di materiali radioattivi e l’installazione di pompe di estrazione dell’acqua in caso inondazione.

"Come negli anni precedenti…" – dice Dmitry Kondrasev – "nel 2010, la centrale ha emesso un ordine, che elenca tutte le attività richieste volte a prevenire le conseguenze negative di un possibile aumento del livello delle acque dei fiumi e bacini della zona.
Sulla base di questo, il nostro corpo ha avviato una formazione adeguata, nel corso della quale è stato stabilito il procedimento da seguire in situazione di reale pericolo che comprende il controllo delle dighe, la pulizia dei canali di scolo, il controllo di stagni e fiumi (Pripiat), la manutenzione di guasti alle strutture.
Prevediamo che la situazione del disgelo sarà simile a quella verificatisi nel 1999, quando l’acqua raggiunse livelli elevati senza costituire una seria minaccia per la centrale ed i suoi edifici. Nell’occasione la diga dello stagno di raffreddamento resistette comunque alla pressione".

Fonte: ChNPP, 12 marzo 2010; Traduzione: Progetto Humus

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