Darimar's Zone: sito divulgativo dedicato alla Zona di esclusione, all'incidente nucleare di Chernobyl e al videogioco S.T.A.L.K.E.R.

giovedì 26 agosto 2010

GSC Game World ci tranquillizza e Oleg parla di S.T.A.L.K.E.R. 2

Dopo il recente annuncio relativo allo sviluppo di S.T.A.L.K.E.R. 2 su una nuova "tecnologia multipiattaforma", GSC Game World tranquillizza la community: "Do not worry, PC is still our favorite platform and STALKER is a PC game primarily. It will be a port onto Console and not the other way around" ("Non preoccupatevi, il PC è ancora la nostra piattaforma favorita e S.T.A.L.K.E.R. rimane prima di tutto un videogioco per PC. Il gioco sarà successivamente importato su Console e non avverrà il contrario").
E' quanto Sasha Nikolsky, responsabile della pagina ufficiale di S.T.A.L.K.E.R. su Facebook, è stato autorizzato a diffondere poche ore fa da GSC Game World. Subido dopo l'annuncio iniziale, infatti, erano scoppiate discussioni e polemiche nate dal timore che la qualità del nuovo capitolo della saga avrebbe risentito del proprio sviluppo multipiattaforma, sorte che è toccata nel recente passato a diversi brand nell'istante in cui hanno abbandonato l'esclusiva PC.
Sembra quindi che S.T.A.L.K.E.R. 2 sarà sviluppato in un'ottica "PC-oriented" e che solo successivamente questa versione - la principale - verrà convertita per Console.
Naturalmente dalle parole ai fatti ce ne passa ma, in linea con le intenzioni di GSC rese pubbliche, la dichiarazione di Sasha non può non farci tirare un primo sospiro di sollievo!

E' stata inoltre recentemente pubblicata su GSC-fan un'intervista con Oleg Jaworski nella quale, al di là dei prevedibili toni cauti ed evanescenti, Oleg ha affermato che il motore grafico concepito per S.T.A.L.K.E.R. 2 non sarà un'evoluzione dell'X-Ray (considerato ormai "obsoleto" per stessa ammissione di Oleg) bensì qualcosa di completamente nuovo e riscritto da zero sfruttando tutte le ultime tecnologie disponibili. Inoltre, GSC ha intenzione di ripercorrere la strada del beta-testing intrapresa, con successo, per "Call of Pripyat", in modo da offrire un prodotto quanto più completo e stabile possibile. Infine, Oleg si è sbilanciato parlando indicativamente di febbraio 2012 come data approssimativa di rilascio del gioco (detto fra noi, non ci credo neppure se me lo inviano a casa in anteprima!..)

mercoledì 25 agosto 2010

DNA colpito da Chernobyl responsabile del declino delle specie animali

Gli scienziati che lavorano a Chernobyl hanno trovato un modo per prevedere quali specie animali hanno più probabilità di essere gravemente danneggiate dalla contaminazione radioattiva.

“Il segreto della vulnerabilità di una specie”, dicono, “sta nel suo DNA”.
Questa scoperta potrebbe rivelare quali esseri viventi abbiamo più probabilità di declino, o addirittura estinguersi, in risposta a diversi tipi di “stress ambientale”.
I ricercatori hanno pubblicato le loro riceche sul Journal of Evolutionary Biology. Hanno condotto lo studio il professor Tim Mousseau dell’Università della Carolina del Sud, USA, ed il dott. Anders Moller del Centro Nazionale per la ricerca scientifica di Parigi, Francia.
I due scienziati hanno lavorato a Chernobyl per più di un decennio, raccogliendo dati circa le popolazioni di insetti, uccelli e mammiferi nella “Zona di esclusione” che circonda la centrale nucleare.
Per questo studio, hanno raccolto tutto in alcuni databases per meglio analizzare nel dettaglio i modelli di DNA di ciascuna delle specie che avevano studiato a Chernobyl.

Il segreto del DNA
Il DNA di una generazione di esseri viventi cambia impercettibilmente da quello da cui discende. Questo è il risultato di una sorta di “bilanciamento naturale” e la capacità intrinseca dell’individuo di riparare il DNA danneggiato (in questo caso dalla radioattività). E’ questo il modo in cui le specie si evolvono.
La rapidità con cui avviene questo cambiamento (riparazione) – quando un pezzo del codice DNA viene sostituito da un altro – è detta tasso di sostituzione.
“Con le informazioni contenute nei dati raccolti, è stato possibile ottenere sequenze di DNA di ciascuna specie ed esaminare le modifiche che ha subito nel corso del tempo”, dice Mousseau alla BBC.
“Quello che abbiamo scoperto è che quando si guarda gli esseri animali a Chernobyl, possiamo prevedere, in base al loro “tasso di sostituzione” quali sono più vulnerabili agli agenti contaminanti”, continua il professore.
Mousseau aggiunge che “l’ambiente a Chernobyl offre un’opportunità unica, un laboratorio naturale, per vedere cosa accade alle specie quando subiscono questi tipi di “shock ambientali”.Il risultato di questo studio può anche far luce su quali esseri viventi sono più vulnerabili anche ad altri tipi di contaminazione del loro habitat.
Gli uccelli a piumaggio colorato e quelli che hanno una migrazione di lunga distanza sono tra alcuni degli organismi più colpiti dalla radioattività.
“Una spiegazione a ciò potrebbe essere che queste specie hanno, per qualsiasi motivo, meccanismi meno capaci di riparazione del loro DNA. Eventi estremi, come quello di Chernobyl, forniscono l’opportunità di testare le previsioni sull’evoluzione”, spiega Mousseau.
Una delle difficoltà di tale ricerca è stato il controllo di tutte le variabili responsabili dei cambiamenti.
Ma gli scienziati sono stati molto attenti a verificare tutti gli altri fattori che potrebbero risultare importanti: antiossidanti, dimensione della popolazione, dimensione corporea, eccetera delle specie di uccelli… e sembra che ci sia una relazione causale tra l’accumulo di mutazioni nel tempo e la capacità di resistere alla radioattività.

Fonte: www.bbc.co.uk, 20 agosto 2010; Traduzione: Progetto Humus

Contratto per il sistema di gru a Chernobyl

La società america PaR Systems ha ottenuto un significativo contratto per la fornitura principale del sistema di gru che verranno utilizzate all’interno del Nuovo Confinamento Sicuro (NSC), attualmente in fase di costruzione sopra il reattore n.4 distrutto della centrale nucleare di Chernobyl.
In base all’accordo, PaR Systems si occuperà della progettazione, fabbricazione, montaggio e tests degli apparati che compongono il sistema (MCS).
Questo integra una gru sopraelevata a ponte con carrelli ed un controllo remoto dotato di video per il funzionamento delle gru nelle zone radioattive. L’MCS è costruito e gestito all’interno del Nuovo Sarcofago per consentire le operazioni di smontaggio, pulizia e liquidazione del materiale presente nel sito in un ambiente controllato.
L’MCS comprende due argani a carrello della capacità di 50 tonnellate che possono lavorare anche in tandem per gestire carichi fino a 100 tonnellate. Un terzo carrello muove una piattaforma mobile (MTP), con sei gradi di libertà (laterale, longitudinale, verticale, rollio, beccheggio e imbardata) che utilizza la tecnologia “RoboCrane” sviluppata preso il Institute of Standards and Technology (NIST).
Sul dispositivo verranno apposti una varietà di strumenti intercambiabili, tra cui un braccio robotico, un trapano, un martello pneumatico ed una videocamera a circuito chiuso, tutti gestiti da remoto.
Nel 2007, al consorzio franco-tedesco-ucraino, Novarka, che comprende società quali la Bouygyes e Vinci, è stato assegnato il contratto per progettare e costrurie il Nuovo Sarcofago di Chernobyl (NSC). Questa è una struttura in grado di isolare il sito dall’ambiente esterno per almeno 100 anni e garantire le operazioni di liquidazione dello stesso in sicurezza.
I lavori di messa in sicurezza della centrale di Chernobyl sono finanziati dai 29 paesi donatori del Chernobyl Shelter Fund, gestito dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo sviluppo.

Fonte: www.world-nuclear-news.org, 20 agosto 2010; Traduzione: Progetto Humus

lunedì 16 agosto 2010

Chernobyl, rischi da piante contaminate. Esperti: contaminazione entro livelli di sicurezza

ROMA (11 agosto) - L'incendio che oggi ha raggiunto la zona contaminata in seguito al più grave incidente nucleare che si ricordi, quello del 26 aprile 1986 nella centrale ucraina di Chernobyl, potrebbe riportare nell'atmosfera le particelle radioattive catturate dalle piante. Bruciando erba e alberi nell'area della centrale, infatti, il fuoco libera un pulviscolo radioattivo più volte osservato in occasione di incendi che in passato hanno colpito l'area contaminata.

Lo stesso fenomeno potrebbe tornare a manifestarsi adesso, ma senza destare particolare preoccupazione perché la concentrazione delle particelle radioattive (radionuclidi) nelle piante «è a livelli di assoluta sicurezza» rileva l'Associazione italiana nucleare, riferendosi ai dati raccolti regolarmente dall'epoca dell'incidente dal Chernobyl forum, l'organizzazione internazionale alla quale appartengono i Paesi interessati dalla centrale (Russia, Bielorussia e Ucraina) e della quale fanno parte agenzie internazionali come Organizzazione delle nazioni unite (Onu), Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Iaea) e Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

Anche secondo il direttore dell'Istituto per l'Inquinamento Atmosferico del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), Nicola Pirrone, le conseguenze degli incendi nell'area contaminata di Chernobyl «sono un problema serio, ma non rappresentano un'emergenza per la salute». I radionuclidi, ha aggiunto, potrebbero essere trasportati lontano, viaggiando nell'alta atmosfera, fino a raggiungere l'area dell'Artico e lì essere nuovamente imprigionati nei ghiacci. I venti, ha detto ancora, continuano a trasportare le nubi di cenere e fumo prevalentemente verso Oriente e non rappresentano attualmente una minaccia per l'Europa occidentale.

Secondo dati più recenti su incendi e aree contaminate da elementi radioattivi, che risalgono al 2006, i radionuclidi che più facilmente possono essere liberati in un incendio sono quelli di elementi come cesio, stronzio e plutonio. Il pulviscolo radioattivo che può essere liberato dall'incendio di zone contaminate è stato osservato più volte in passato, proprio in occasione degli incendi che più volte hanno bruciato erba e alberi nella zona contaminata attorno alla centrale di Cernobyl. E' accaduto, per esempio, nel 1986 e nel maggio 1992, quando un vasto incendio causò un aumento della quantità di cesio nel pulviscolo atmosferico.

A partire dal 1986, spiega l'Associazione Italiana Nucleare, parte dei radionuclidi dispersi nell'ambiente in seguito all'incidente nella centrale nucleare di Cernobyl sono stati metabolizzati dai vegetali, mentre un'altra parte non si trova più in sospensione nel terreno ed è imprigionata nel suolo ad una profondità di almeno dieci centimetri. «Anche se più alti rispetto alle concentrazioni normali - prosegue l'Associazione - il livello dei radionuclidi resta comunque molto basso».

Fonte: Il Gazzettino.it, 11 agosto 2010.


sabato 14 agosto 2010

S.T.A.L.K.E.R. 2 nel 2012

GSC Game World ha pubblicato il 13 agosto sul proprio sito la conferma ufficiale che S.T.A.L.K.E.R. 2 è in via di sviluppo. Con oltre 4.000.000 (4 milioni!) di copie vendute fra i tre capitoli della saga, S.T.A.L.K.E.R. si è dimostrato un prodotto di successo in tutto il mondo e la notizia dell'arrivo di un secondo capitolo, attesissimo dalla community, non è più una novità.
La vera novità, peraltro non da tutti recepita come qualcosa di positivo, è che GSC ha creato, o sta creando, una "nuova tecnologia multipiattaforma" con la quale sarà realizzato S.T.A.L.K.E.R. 2: il rischio che S.T.A.L.K.E.R. diventi un videogioco "consolaro" - triste destino toccato già a numerose produzioni PC nel recente passato - perdendo molte delle caratteristiche che lo hanno reso così "speciale" ha seminato il panico fra lo zoccolo duro dei fan. A ben vedere, comunque, c'era da aspettarselo: già lo scorso anno GSC aveva annunciato l'intenzione di trasferire il brand S.T.A.L.K.E.R. anche su console una volta terminata la prima trilogia.
Non ci resta che attendere: è molto probabile che la data prevista per il rilascio del nuovo capitolo sia destinata a variare nel tempo, ovviamente con ritardi e posticipi, ma è curioso notare come il teorico arrivo di S.T.A.L.K.E.R. 2 coincida con l'anno in cui era ambientato il capitolo originale!

giovedì 12 agosto 2010

Oblivion Lost 2010: un'anteprima

Partirà nella seconda metà di agosto la closed-Beta del megamod Oblivion Lost 2010, evoluzione dell'Oblivion Lost 2009 RC1 prodotto e rilasciato lo scorso anno da Kyuzo. L'Autore mi ha fornito una schematica descrizione dei contenuti che saranno inclusi nell'OL 2010 e delle caratteristiche di questo promettente lavoro.

La base di partenza sarà nuovamente il famoso e apprezzato Oblivion Lost 2.2 di Kanyhalos abbinato all'Arsenal Mod RC1 merge v. 0.2 e integrato col Tristan's Damage mod. La lista dei merging principali effettuati da Kyuzo comprenderà:

  • Tutte le texture mods di Argus (Photorealistic Zone v. 1.0, Panoramic Mod v. 2.1, Asphalt v. 2.0, Vivid Sunsets v. 0.7 e tutti gli add-ons aggiuntivi disponibili su www.argus-textures.ru).
  • La texture mod S.H.A.R.P.E.R.
  • Un esclusivo SP Beta creato da Kyuzo effettuando il merging di diverse mod per i suoni.
  • La mod SWO v. 3.0 con tutti i relativi add-ons, escluso l'Environmental in quanto non pienamente stabile e considerato di marginale importanza per i requisiti dell'OL 2010.
  • Oltre agli shaders Sky4CE inclusi nella mod SWO sono presenti nuovi presets per gli effetti legati all'acqua e per ottimizzare la resa grafica con le textures di Argus.

Notiamo subito che buona parte di questi contenuti non era presente nel precedente lavoro di Kyuzo e infatti l'OL 2010 è proposto non solo come semplice "aggiornamento" della versione 2009 RC1 bensì come lavoro riorganizzato e reimpostato da zero proprio per evitare errori e problemi di instabilità. Il merging dei vari mod che compongolo l'OL 2010 è stato quindi rifatto daccapo, aggiungendo via via i nuovi contenuti in modo organico e completo.

Fra i merging secondari, molti dei quali a loro volta interessanti novità rispetto alla versione del 2009, figurano:

  • Repair Kit v. 1.1.
  • Nuova finestra di caricamento livelli.
  • Aggiornamento della mod Natural English Language (da 1.0 a 1.1).
  • Nuovo HUD e aggiornamento della mod Leandro's Widescreen UI (da 1.0 a 1.1 Final).
  • Dosimeter mod Final.
  • Nuove icone per le armi e gli oggetti.
  • Nuovo coltello con preset (w_knife.ltx) modificato da Kyuzo.
  • Nuove modifice volte a variare il comportamento degli NPC (sono incluse la Faction Wars for OL 2.2 mod, la Rules of Egagement v. 1.0 mod e la Clothes do Make the Man mod).
  • CarryMod v. 3.0.
  • Gnomus Scopes v. 2.1 (e relativi add-ons), con presets per i mirini sia in 16:10 sia in 4:3.
  • BB mod Redux v. 2.0, volta a modificare notevolmente le textures del sangue.
  • Revisione della mod Variational Weapons for OL22+AMRC1 merge v. 0.2.
  • Bulbs SoC mod (aka Lampochki Soc).
  • Artifact Activation Restoration mod.
  • Texture packs per molte armi e redesign di alcune di esse.
  • Inserimento di due nuove armi: fucile Mosin Nagant e fucile di assalto AKM (tratto dal videogioco "Metro 2033").
  • Retextures di tutte le fazioni by Siro.

Una caratteristica fortemente innovativa dell'OL 2010 rispetto alla precedente versione è la presenza di molti presets per alcune mods del gioco, per consentire all'utente medio di personalizzare il pack a proprio piacimento: sarà possibile ad esempio scegliere fra 3 coltelli diversi (ognuno con le sue textures e i suoi .ltx personalizzati): Rambo, BAK (versione moddata, con nuove textures) e Argus.
Coloro che non possiedono un monitor Widescreen (comunque raccomadato per il mod pack) potranno usufruire dei presets in 4:3 per inventario, finestra di caricamento e mirini. Sono presenti anche un preset universale aggiuntivo per la finestra di caricamento, tratto dall'AMK mod v. 1.4.1, e due presets per le textures delle armi: il principale raccoglie i lavori di Siro e alcune altre piccole aggiunte mentre il secondo è basato sulla mod Advanced World Weapons v. 2.0.

Il pack Oblivion Lost 2010 peserà circa 3 GB e sarà reso disponibile per il download pubblico non appena la beta sarà conclusa e i lavori di affinamento ultimati: verosimilmente per l'ultimo trimestre di quest'anno, quindi. Anche la release finale comprenderà un archivio autoestraente SFX e sarà compatibile con la patch 1.00.05 di "Shadow of Chernobyl". Sembra essere prevista, in seguito, una completa localizzazione italiana del mod che, inizialmente, sarà rilasciato soltanto in lingua inglese.

Russia: la minaccia degli incendi e la Zona di esclusione

Il Ministero delle Emergenze russo è in allarme per il possibile rischio radiazioni che potrebbe verificarsi se gli incendi che stanno affliggendo il paese raggiungessero le zone colpite dal disastro nucleare di Chernobyl.
Il timore principale è che gli incendi, che si stanno spostando a sud di Mosca, verso la regione di Bryansk, potrebbero intaccare e diffondere la contaminazione sepolta nella terra dopo l’incidente atomico del 1986.
“Diversi sono i laboratori che stanno studiando da vicino la situazione nella regione di Bryansk, i territori che sono stati contaminati dal disastro nucleare di Chernobyl. Se gli incendi raggiungeranno quei luoghi, c’è il rischio della diffusione nell'atmosfera, oltre ai gas combustibili, dei radionuclidi e quindi di contaminazione di ulteriori aeree”.
Fino ad ora gli incendi nella Russia centrale hanno provocato fino ad oggi 50 vittime.

Fonte: http://www.russiatoday.com/, 6 agosto 2010; Traduzione: Progetto Humus


Rimane stabile la situazione di pericolo di incendi nella zona di Chernobyl
Lo ha annunciato il presidente del Dipartimento di Stato, l’amministratore della zona di esclusione, Sergiy Vus. Dal 2 al 5 agosto sono stati registrati due incendi nella zona chiusa.
Uno di questi si è verificato su una superficie di 40 metri quadri ed è stato estinto in meno di mezz’ora.
Secondo il funzionario, allo stato attuale non sussistono motivi di preoccupazione. Nella zona di Chernobyl è stata comunque istituita una squadra di addetti alle emergenze che due o tre volte al giorno effettua voli di ispezione con un elicottero.

Fonte: http://www.nrcu.gov.ua/, 10 agosto 2010; Traduzione: Progetto Humus

Ridotta la zona di Chernobyl in Bielorussia

Equivale a più di 5.000 ettari il territorio per il quale è stato annullato il controllo d’accesso.
La decisione è stata adottata dal Dipartimento Chernobyl del Ministero delle Emergenze bielorusso - lo riporta il giornale “Respublika”.
Non sarà più vietato, quindi, visitare le aree popolate di Dzeryazhna, Kashanouka, Haradzeshnya, Ihnatauka ed altre. Secondo le autorità, infatti, dal periodo dopo l’incidente nucleare del 1986, il livello di radioattività è sceso notevolmente ed oggi non supera i 15 curie.
Tuttavia, come osserva il massimo esperto della gestione delle zone di esclusione della provincia di Klimavichy, Sergei Salanovich, verrà mantenuto un regime giuridico speciale per questi luoghi. Come in precedenza, sarà imposto il divieto di accendere il fuoco nei campi e se nel caso qualcuno decidesse di raccogliere in quelle zone bacche e funghi, il loro contenuto di radionuclidi dovrà essere verificato da un laboratorio.
Le terre “riabilitate” sono state messe al servizio della gestione forestale, che possiede tecnologie di coltivazione e di silvicoltura per ripulire territori moderamente contaminati dalla radioattività.
Gli abitanti dei luoghi “non più contaminati” dovranno dire addio anche ai loro benefici (sussidi statali).
In linea con il decreto del Consiglio dei Ministri del 10 febbraio 2010, la “zona di Chernobyl” in Belarus è stata ridotta. Il numero totale di insediamenti umani considerati “contaminati” è diminuito di 211 siti, rispetto alla lista approvata nel 2005.
Secondo il direttore del centro di coordinamento e di analisi "Ecologica e Salute" di Kiev, il Professor Yuri Bandazhevsky, nel caso in cui il cesio radioattivo non venga più rilevato dai contatori sulla superficie della terra, significa che semplicemente i radionuclidi si sono trasferiti in strati più profondi, a livello delle radici.
Anzi, gli elementi radioattivi si possono trasformare in quelli più pericolosi per la salute umana.
Per esempio, il Cesio-137 decade nel Bario, che è altamente tossico per l'essere umano. Gli abitanti delle zone considerate “pulite” possono assumerlo o attraverso le verdure e piante o dal consumo della carne animale.

Fonte: http://www.charter97.org/, 4 agosto 2010; Traduzione: Progetto Humus


domenica 1 agosto 2010

Biodiversità colpita dalle radiazioni nella zona di Chernobyl

Un censimento sulla fauna selvatica, il più grande nel suo genere, condotto a Chernobyl, ha rivelato che il numero delle specie di mammiferi è in declino nella zona di esclusione atttorno alla centrale nucleare.

Hanno lavorato congiuntamente a questo progetto, i cui risultati sono stati diffusi nella rivista “Ecological Indicators”, il Professor Timothy Mousseau dell’Università della Carolina del Sud ed il Dottor Anders Moller dell’Università di Parigi-Sud, Francia. Il lavoro si è basato su quattro anni di catalogazione e studio degli animali (insetti, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi) nella Zona di esclusione di Chernobyl ed è stato mirato a stabilire il metodo più affidabile per misurare l’impatto sulla fauna selvatica della contaminazione radioattiva.
“Gli uccelli offrono la miglior “misura quantitativa” di questo impatto”, dicono gli scienziati, “ed il censimento delle specie animali in quest’area, effettuato per più di tre anni, ha prodotto notevoli prove che dimostrano come la radioattività abbia un “impatto significativo” sulla diminuzione della biodiversità”.

Nella precedente pubblicazione, i due ricercatori, avevano descritto e dimostrato gli impatti negativi sugli uccelli ed insetti delle basse dosi di radiazioni che ancora contaminano la zona di esclusione intorno alla centrale atomica.


Rondine del fienile normale (a sinistra) e parzialmente albina a sinistra

I nuovi dati sui mammiferi e rettili mostrano ciò che il Professor Mousseau descrive come “un segnale forte” della riduzione della biodiversità anche in questi gruppi. Il team di ricerca ha confrontato le specie presenti nella zona chiusa con quelle di analoghi tipi di habitat nell’area, che non sono stati però contaminati.

“La verità è che gli effetti nocivi della contaminazione radioattiva sono talmente grandi da risultare schiaccianti. Gli effetti sono particolarmente evidenti negli uccelli”, ha detto Mousseau a BBC News.

Nel suo studio su una specie di rondini, il team ha osservato la presenza di tumori alle zampe, collo ed intorno agli occhi. “Pensiamo che questi possano essere più suscettibili, dopo i periodi delle lunghe migrazioni, quando gli uccelli vengono sottoposti ad un ulteriore stress ambientale”, dice Mousseau.


Gli uccelli migratori potrebbero essere maggiormente sensibili agli effetti della radioattività.

Viene smentito il “paradiso per la fauna selvatica”
Gli scienziati ucraini criticano queste conclusioni. Secondo loro, la zona sta diventando un rifugio per la fauna selvatica a causa della mancanza di interferenza umana.
Ma Mousseau dice che queste dichiarazioni sono “puramente aneddotiche”.
“Questo è il primo documento che fornisce dati rigorosi e quantitativi sul fatto che la vita dei mammiferi della zona chiusa è significativamente influenzata dalla presenza della contaminazione radioattiva. In ogni caso, non penso che sia una cattiva idea definire questa zona “un rifugio per la fauna selvatica”, se questo venisse però utilizzato come “laboratorio naturale”, in cui fosse possibile studiare le conseguenze a lungo termine di questo tipo di incidente”, dice.

Il professor Mousseu ha anche criticato un recente film documentario intitolato “Chernobyl, a natural history", promosso da una società di produzione francesce, che mostra come la natura abbia “ricolonizzato” la zona di esclusione in assenza dell’uomo.
“Se la società vuole sempre saperne di più sulle conseguenze a lungo termine delle grosse catastrofi ambientali – e Chernobyl è solo una delle tante – è importante che tutti noi (ricercatori) prendiamoseriamente le nostre responsabilità”, dice Mousseau.

Fonte: bbc.co.uk e radionz.co.nz, 31 luglio 2010; Traduzione: Progetto Humus