Darimar's Zone: sito divulgativo dedicato alla Zona di esclusione, all'incidente nucleare di Chernobyl e al videogioco S.T.A.L.K.E.R.

sabato 27 marzo 2010

Aggiornamenti del Sito

Ho rivisto il sistema che regola i brani musicali nelle varie pagine del Sito. Adesso ogni pagina ha la propria musica ed è possibile arrestarne l'esecuzione in qualsiasi momento operando sulla relativa barra di comando situata sotto il logo del Sito.

La Sezione "Multimedia" è stata arricchita con i pezzi di chitarra e armonica presenti in "Call of Pripyat", opportunamente convertiti in .mp3, e con la presentazione degli "Asphalt", un gruppo musicale che si ispira a S.T.A.L.K.E.R. e alla vicenda di Chernobyl.

Nella Sezione "Call of Pripyat" ho inserito l'elenco dei 100 consigli per sopravvivere nella Zona, un paragrafo sui kit di attrezzi per le modifiche di armi e tute e le tabelle relative agli achievement e ai manufatti presenti nel gioco.

martedì 23 marzo 2010

Chernobyl: Rimosso tutto il combustibile nucleare inutilizzato

L'amministrazione della Centrale nucleare di Chernobyl ha annunciato che, nell'ambito della concessione di licenze per i piani di smantellamento della struttura, tutto il combustibile nucleare usato in precedenza è stato rimosso dal sito. Gli ultimi 68 elementi di combustibile sono stati rimossi il 5 marzo ed esportati in Russia in seguito ad accordi presi in precedenza. Parti di combustibile nucleare esaurito sono ancora conservate presso la centrale di Chernobyl. Tuttavia, il processo di scarico del combustibile utilizzato dal reattore n° 3 sta procedendo secondo la tabella di marcia. Come riportato in altre news riguardanti la vicenda di Chernobyl, sono in corso riunioni finalizzate ad assicurare una rapida implementazione e la qualità degli impianti ISF-2 per il trattamento del combustibile esaurito e la costruzione del nuovo sarcofago.

Fonte: Chernobyl and Eastern Europe, 16 marzo 2010

martedì 16 marzo 2010

Genova: muore 18enne ucraino malato di leucemia mieloide acuta da radiazioni

Chernobyl, l'ultima tragedia - Muore a 18 anni dopo due trapianti

Non ce l'ha fatta. A 24 anni dalla tragedia, il giovane si è spento all'ospedale Gaslini. Ad occuparsi di lui era l'associazione Baia delle Favole di Sestri Levante, una realtà di volontari che seguono diversi bambini, oggi ragazzi di Chernobyl, sia dal punto di vista assistenziale che finanziario

Sono passati 24 anni dalla tragedia di Chernobyl, ma gli effetti devastanti dell'esplosione del reattore nucleare uccidono ancora e stavolta accade a Genova, in una stanza del Gaslini. E' all'ospedale pediatrico che ieri è morto uno dei bambini di Chernobyl, si chiamava "Vova", nato addirittura sei anni dopo la tragedia. "Vova" aveva appena compiuti diciotto. Lui come tanti bimbi ucraini che abitavano nel raggio della morte, le città e i villaggi intorno alla centrale dove le radiazioni sono state più forti, aveva intrapreso un percorso di cura che lo aveva portato fino a Genova. Ad occuparsi di lui era l'associazione Baia delle Favole di Sestri Levante, una realtà di volontari che seguono diversi bambini, oggi ragazzi di Chernobyl, sia dal punto di vista assistenziale che finanziario. "Vova" era in cura all'ospedale Gaslini, dove aveva subito due trapianti di midollo e dove tornava regolarmente per i controlli. Ormai era routine, così come il controllo che stava facendo in questi giorni. Ma il suo stato di salute, dicono, non lasciava immaginare una fine così repentina come quella che invece è arrivata ieri. "Vova" sarà ricordato stasera con un rosario a Sestri Levante, dalla comunità di famiglie che da ormai più di vent'anni, ogni anno, in estate ospita per un mese di vacanza i bambini di Chernobyl e li ha visti crescere. Vova non tornerà.

Fonte: Genova.repubblica.it, 16 marzo 2010



Era malato di leucemia mieloide acuta

Muore a Genova, un 18enne ucraino per conseguenze Chernobyl

GENOVA - E' morto questa mattina presso l'Ospedale Gaslini di Genova, Vova il ragazzo ucraino venuto in Italia per curare la leucemia mieloide acuta contratta per le radiazioni della centrale nucleare di Chernobyl.
Il 18enne aveva subito due trapianti di midollo e le sue condizioni lasciavano ben sperare, ma stamane è sopraggiunto il decesso: il giovane ucraino era seguito e aiutato economicamente per le cure dall'Associazione ''Baia delle Favole'' di Sestri Levante che ogni estate da diversi anni a questa parte ospitava, per quattro settimane lui ed altri ragazzi rimasti vittime delle radiazioni. Domani la salma del 18enne sarà rimpatriata.

Fonte: Notiziario italiano - Liguria, 16 marzo 2010




Genova: muore al Gaslini 18enne vittima delle radiazioni di Chernobyl


CRONACHE GENOVA - E' morto all'ospedale Gaslini di Genova un 18enne ucraino in cura in Italia per gli effetti delle radiazioni della centrale nucleare di Chernobyl. Aveva subito due trapianti di midollo: le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate. Domani la salma del 18enne sara' rimpatriata.

Fonte: Corriere della Sera.it, 15 marzo 2010


domenica 14 marzo 2010

Direttore centrale: non c’è pericolo di inondazioni a Chernobyl

Secondo il direttore generale della società statale della centrale nucleare di Chernobyl, Igor Gramotkin, non ci sarebbero problemi circa la gestione dei problemi conseguenti alle inondazioni primaverili dei corsi d’acqua intorno all’impianto.

"Nel 2008 abbiamo completato il progetto di stabilizzazione delle strutture instabili dell’attuale sarcofago. Nel corso di queste operazioni, abbiamo anche riparato e sostituito più di 600 metri quadrati del tetto in metallo. Abbiamo provveduto a sigillare la vecchia protezione, ed effettivamente permesso che l’acqua non possa più penetrarvi.
Secondo alcune stime erano circa 600-800 metri cubi l’acqua che annualmente filtrava tra le fessure aperte della struttura. Ciò ha contribuito, ovviamente, a portare ad un miglioramento della situazione in cui persisteva il sarcofago e del suo impatto ambientale. Sul sito c’è un sistema automatico per il controllo delle radiazioni, sia all’interno del sarcofago che intorno ad esso, inoltre vengono monitorati i diversi strati atmosferici e controllato l’ingresso delle acque radioattive in quelle sotterranee. Sul territorio del sito industriale esistono appositi pozzi per lo svolgimento di tale monitoraggi. Dobbiamo continuare a svolgere questa attività in maniera attenta per evitare che il materiale radioattivo finisca nell’ambiente.
E tuttavia, la natura è natura. Con questo nella mente, Chernobyl si prepara ogni anno ad affrontarne i possibili capricci. Pertanto le società addette effettuano misurazioni regolari del carico di neve che si trova sul tetto del sarcofago. Attualmente i dati del monitoraggio in corso dicono che la neve presente non costituisce pericolo per l’attuale impianto e quelli in costruzione.
I nostri specialisti dicono che eventuali problemi si potranno riscontrare al momento del disgelo, quando si verifica la maggior parte del flusso di acqua verso le strutture (sala turbine, sistemi di pompaggio e centro di stoccaggio dei rifiuti contaminati).
Questi sistemi sono progettati per masse d’acqua di quantità pluriennale, quindi la neve che si scioglierà nella primavera del 2010 non rappresenta un pericolo", ha spiegato il direttore.

"Nessun pericolo", anche per quanto riguarda lo scioglimento del manto nevoso sul territorio della centrale di Chernobyl, dice Dmitri Kondrasev, direttore del Dipartimento della gestione delle Emergenze dove, secondo lui, presso il sito sono state attuate misure di prevenzione che includono: la pulizia e la rimozione della neve in tutta la zona che diminuirebbe in modo significativo la probabilità di contaminazione all’esterno di materiali radioattivi e l’installazione di pompe di estrazione dell’acqua in caso inondazione.

"Come negli anni precedenti…" – dice Dmitry Kondrasev – "nel 2010, la centrale ha emesso un ordine, che elenca tutte le attività richieste volte a prevenire le conseguenze negative di un possibile aumento del livello delle acque dei fiumi e bacini della zona.
Sulla base di questo, il nostro corpo ha avviato una formazione adeguata, nel corso della quale è stato stabilito il procedimento da seguire in situazione di reale pericolo che comprende il controllo delle dighe, la pulizia dei canali di scolo, il controllo di stagni e fiumi (Pripiat), la manutenzione di guasti alle strutture.
Prevediamo che la situazione del disgelo sarà simile a quella verificatisi nel 1999, quando l’acqua raggiunse livelli elevati senza costituire una seria minaccia per la centrale ed i suoi edifici. Nell’occasione la diga dello stagno di raffreddamento resistette comunque alla pressione".

Fonte: ChNPP, 12 marzo 2010; Traduzione: Progetto Humus

mercoledì 10 marzo 2010

Zichichi: "Ritorno al nucleare passo fondamentale per l’Italia"

Centrali nucleari per liberarsi dalla schiavitù energetica. E’ l’appello del professor Antonino Zichichi, oggi a Savona per un incontro presso la sala convegni dell’Unione Industriali. In quattro anni si potrebbero costruire centrali e ne basterebbero una decina per soddisfare il fabbisogno nazionale, a patto di una "politica forte".
Realizzare le centrali nucleari in Italia, ha detto Zichichi, significa "liberarsi dalla schiavitù in cui l’Italia è piombata quando ha rinunciato alla grande invenzione di Fermi. Anche perché se scoppiasse una crisi energetica mondiale, saremmo costretti a tornare all’età della pietra".

Per evitare disastri come quello avvenuto a Chernobyl, secondo lo scienziato è necessario assegnare la gestione a persone competenti, spezzando il sistema della raccomandazione politica ("il direttore della centrale di Chernobyl era un raccomandato politico ma incompetente") ed ha sottolineato come l’energia nucleare dei nostri posteri non sarà a fissione, ma a fusione.

"Quando finiranno le fonti di approvigionamento energetico tradizionale legate al carbone e al petrolio l’Italia che farà? Tornerà all’età della pietra?" si chiede Zichichi. Il problema per il noto professore è solo di carattere culturale: "Noi conosciamo il nucleare solo per Hiroshima, Nagasaki e l’incidente di Cernobyl. Quest’ultimo provocato da un errore umano da parte di raccomandati politici che lavoravano nella centrale sovietica".

"Quindi il nucleare sì, perché è energia pulita e a basso costo. A patto però che la sua gestione venga affidata a scienziati veri e a personale capace".

Fonte: Energia a modo mio, 10 marzo 2010

martedì 9 marzo 2010

La community di S.T.A.L.K.E.R. coinvolta nella realizzazione del prossimo capitolo

Scadrà il 26 aprile 2010, anniversario del disastro nucleare che nel 1986 scosse l'Europa e il mondo intero, il concorso organizzato da GSC Game World e rivolto ai giocatori di S.T.A.L.K.E.R. per raccogliere idee e suggerimenti sui contenuti che potrebbero essere implementati nel prossimo capitolo della saga.
Il concorso è in realtà rivolto principalmente all'Est-Europa, tanto che fra le "regole" è previsto l'invio di testi in sola lingua russa, ma la notizia è stata diffusa da Stalker.de in Germania ove la community si è organizzata per raccogliere materiale e tradurlo in russo prima di inviarlo a GSC.
Altri dettagli su questa notizia sono stati tradotti sul Forum di TGMOnline nell'area dedicata a S.T.A.L.K.E.R. 2.
L'aspetto più "succulento" della cosa è senza dubbio l'effettivo interesse che GSC sta dimostrando nella realizzazione di un nuovo capitolo del nostro videogioco preferito, passando dalle dichiarazioni rilasciate lo scorso anno a qualcosa di più concreto. Speriamo di avere presto altre anticipazioni sul lavoro di GSC e sul prossimo capitolo (un'altra espansione o sul serio S.T.A.L.K.E.R. 2?) della serie.