Ieri bitComposer, distributore di Call of Pripyat, ha annunciato ufficialmente di aver acquisito i diritti del brand S.T.A.L.K.E.R. da Boris Natanovich Strygatsky. La notizia, parsa subito equivoca, è stata oggi "corretta" da GSC Game World, che ha ribadito ancora una volta come tutti i diritti legati al marchio appartengano a Sergey Grigorovich. Il sito Gamasutra riporta una panoramica delle notizie, con tanto di dettagli via via aggiornati.
Come già altre volte è accaduto in passato, tutti casini ruotano attorno alla sottile ma concreta differenza che c'è fra "Stalker" e "S.T.A.L.K.E.R.". I fratelli Strygatsky, col romanzo "Picnic sul ciglio della strada", hanno "inventato" la figura dello stalker ma GSC Game World, col videogioco del 2007, ha inventato la sigla "S.T.A.L.K.E.R.": sono due cose diverse.
Nessuno potrà impedire a bitComposer o a chiunque altro di creare un videogioco che riproponga un'ambientazione virtualmente identica a quella di Shadow of Chernobyl (ed è proprio quello che sta facendo, ad esempio, Vostok Games con Survarium): semplicemente, non potrà chiamarsi S.T.A.L.K.E.R. 2, con buona pace di chi continua ad attendere il seguito della saga.
Come già altre volte è accaduto in passato, tutti casini ruotano attorno alla sottile ma concreta differenza che c'è fra "Stalker" e "S.T.A.L.K.E.R.". I fratelli Strygatsky, col romanzo "Picnic sul ciglio della strada", hanno "inventato" la figura dello stalker ma GSC Game World, col videogioco del 2007, ha inventato la sigla "S.T.A.L.K.E.R.": sono due cose diverse.
Nessuno potrà impedire a bitComposer o a chiunque altro di creare un videogioco che riproponga un'ambientazione virtualmente identica a quella di Shadow of Chernobyl (ed è proprio quello che sta facendo, ad esempio, Vostok Games con Survarium): semplicemente, non potrà chiamarsi S.T.A.L.K.E.R. 2, con buona pace di chi continua ad attendere il seguito della saga.
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