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domenica 4 luglio 2010

Gorbaciov ordinò a Shcherbitsky di svolgere la parata del primo maggio dopo l’incidente di Chernobyl

Negli ultimi anni le rivelazione sul passato sovietico non sono venute, spesso e subitaneamente, alla luce così come era avvenuto durante la glasnot e la presidenza Yeltsin. Ma questa settimana un rapporto sugli eventi in URSS dopo la morte di Stalin, merita di essere raccontato in quanto ha avuto ripercussioni non solo sul passato, ma anche ai giorni nostri.
Riguarda ciò che è successo in Ucraina dopo l’incidente di Chernobyl. Shcherbitskaya Olga, figlia del Primo segretario del Partito Comunista ucraino, Vladimir Shcherbitsky, ha rilasciato un’intervista al quotidiano ucraino "Novaja", in cui ha descritto la pressione che il Cremlino e Mikhail Gorbaciov esercitarono su suo padre dopo la catastrofe nucleare del 1986.
"Da Mosca arrivarono a Kiev alcuni esperti che dissero a mio padre che non vi era alcun pericolo. Era sì successa un’esplosione, ma non era nulla di terribile. Uno degli esperti disse che era pronto a sdraiarsi accanto al reattore o addirittura che avrebbe fatto passeggiare là suo nipote. Le decisioni furono guidate dal parere di Mosca, perché tali specialisti indicarono una loro linea guida che, secondo loro, avrebbe garantito la sicurezza della centrale".
"Ma poi…", continua Shcherbitskaya, "sorse la questione dell’impossibilità di organizzare la parata per il Primo Maggio, date le notizie sulla diffusione della nube radioattiva".
"Mio padre spiegò la situazione a Gorbaciov sottolineando il pericolo della radioattività e che sarebbe stato meglio sospendere le manifestazioni per il Primo Maggio nella capitale ucraina. A quel punto Gorbaciov disse che nella nostra repubblica stava già iniziando il panico, e questo non doveva essere assolutamente consentito".
"Se permetterà questo…", disse il leader sovietico al presidente Shcherbitsky "…dovrà mettere sul tavolo la sua tessera del partito".
"Immaginate cosa poteva significare questa frase per mio padre: una sorta di morte!", continua la Shcherbitskaya. "Ma il risultato di questo fu che tutto andò avanti: la parata si fece, anche se in forma più breve, e mio padre non permise ai suoi nipoti di parteciparvi".
Nel contesto attuale, l’intervista a Shchrbitskaya mostra i modi in cui Mosca gestiva le sue repubbliche anche nei periodi della glasnot e della perestroika e dà un’indicazione di un Gorbaciov tutt’altro che "umanista" nel momento dell’incidente di Chernobyl.

Fonte: eurasiareview.com, 28 giugno 2010; Traduzione: Progetto Humus

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