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lunedì 28 ottobre 2013

Zona di Chernobyl: business, turismo, clandestini... minimizzazione

Vladimir Holosha: Ogni settimana catturiamo esploratori illegali nella zona chiusa di Chernobyl.

L’elenco dei luoghi meta del turismo estremo comprende anche la zona chiusa di Chernobyl. Una moda, questa, amplificata da un famigerato videogame dal titolo STALKER, che non manca di attirare avventurieri improvvisati da diversi paesi. I prezzi per questi tour sono variabili: a seconda del livello di comfort che questi programmi offrono, le agenzie di viaggio ucraine possono arrivare a far pagare fino a 1.000 dollari. Tuttavia ci sono stalker che cercano modalità per accedere illegalmente alla zona di alienazione, senza autorizzazioni, controlli o senza guida. In un’intervista a ForUm, Volodymyr Holosha, direttore dell’agenzia di Stato ucraina per la gestione della zona chiusa di Chernobyl, ha parlato dello sviluppo del turismo legale e non in quest’area.

Volodymyr Ivanovych, vi è un “movimento” clandestino di stalker che amano accedere alla zona di esclusione in cerca di sensazioni estreme. La sua agenzia tiene traccia di queste persone? Quali misure prende per evitare tali intrusioni?
 Secondo la legge, la violazione di domicilio non autorizzato nella zona chiusa è un reato punibile, soprattutto perché esistono modi legali per potervi accedere. Ci sono percorsi speciali e ci sono organizzazioni impegnate in queste attività. Non ci sono problemi se le persone vengono qui, pagano e fanno un giro in maniera ordinata. Noi usiamo il ricavato di queste visite per finanziare progetti legati a Chernobyl. Tuttavia, ci sono persone che credono che sia “estremo” sconfinare illegalmente nella zona. La settimana scorsa, per esempio, abbiamo arrestato due persone provenienti dalla Russia e due dalla Bielorussia. Esse saranno espulsi dal nostro paese. A prescindere dalla visibilità che danno i media a questi avvenimenti, gli intrusi continuano ad arrivare. Cercano addirittura di portarsi via qualche souvenir, come oggetti prelevati dalla città abbandonata di Pripyat. Ogni settimana si registra una dozzina di crimini simili. La scena è sempre la stessa.

A cosa vanno incontro gli “abusivi”?
Se giudicati la prima volta, gli intrusi devono affrontare una sanzione amministrativa, ma se recidivi la responsabilità diventa penale. Inoltre, coloro che vandalizzano o rimuovono i segnali di “pericolo da radiazioni” o semplicemente violano i confini della zona devono affrontare tutte le pene previste dalla legge.

Quali sono gli altri rischi a cui questi stalker illegali vanno incontro?
Innanzitutto i rischi per la loro salute, ovviamente. Queste persone non conoscono i livelli di radioattività nell’ambiente. Camminano attraverso le foreste, sulla terra e così possono contaminare se stessi ed i loro vestiti. Possono portare le radiazioni “a casa” ed esporre così indirettamente altre persone.

Per quanto riguarda il turismo legale nella zona di alienazione… internet è pieno di offerte. Queste attività richiedono licenze, permessi, eccetera?
Noi non prevediamo l’esistenza di questo tipo di turismo! Esiste quello che noi chiamiamo “la visita di percorsi certificati”, cioè itinerari controllati ed approvati da esperti del Ministero della Sanità. Di regola, portiamo la gente in luoghi puliti che hanno subito attività di bonifica e dove non siano esposti a picchi pericolosi di radioattività. Per visitare questi luoghi i è necessario fare richiesta alla nostra Agenzia e fornire tutte le informazioni necessarie, comprese quelle riguardanti i mezzi di trasporto, i servizi che si vogliono ottenere, come guide, cibo, eccetera. Questa poi istituisce un programma del tour e prendono accordi con le forze dell’ordine affinchè garantiscano sicurezza per i visitatori. Il programma deve poi esser approvato dall’ente vigilante affinchè le persone possano accedervi.

Ci sono delle procedure speciali a cui gli stranieri devono sottoporsi?
No, gli stranieri vengono controllati solamente per le norme della legislazione anti-terrorismo.

Per quanto riguarda i prezzi di tali viaggi. Diversi operatori fissano prezzi diversi. Secondo il listino prezzi dell’Agenzia, quanto deve essere il costo di questi tour?
Ci sono prezzi standard per alcuni servizi che non sono coperti dal bilancio dello Stato, come il cibo, le guide ed i trasporti: i turisti devono pagarli di tasca propria. I prezzi sono uguali per tutti. Per quanto riguarda gli altri operatori, che sono impegnati in queste attività, riguarda solamente il loro business quanto si fanno pagare ai loro clienti.

C’è un piano di ampliamento dei servizi?
Siamo ostaggi della crescente domanda. Più turisti ci sono, più programmi ci sono da approvare, più dobbiamo capire quali sono le nuove esigenze… anche se ciò non deve essere il nostro compito primario. Il maggior lavoro di organizzazione lo fanno i tour operator e le agenzie di viaggio. L’unica cosa che la nostra Agenzia chiede è quella di avere sempre prima le informazioni relative alle visite in modo tale d’avere abbastanza tempo per pianificare le nostre attività. Con un forte afflusso di turisti non potremmo avere abbastanza tempo o personale per fornire tutti i servizi e, se il nostro ente non fosse in grado di fornire adeguata sicurezza, i tour risulteranno limitati e noi dovremo negare le richieste.
Fonte: Progetto Humus, 23/10/2013

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