A 25 anni dal disastro nucleare, il palazzo comunale ospita le immagini della rinascita.
Venticinque anni dopo il più grande disastro nucleare della storia che colpì la centrale di Chernobyl, Modena non dimentica e lo fa anche attraverso una mostra, al via da oggi fino al 7 aprile, allestita nella Sala dei passi perduti del palazzo comunale. La mostra fotografica, intitolata Chernobyl ritorna a sorridere è incentrata sul lavoro e sui progetti portati avanti dalla Polivalente ‘87 & Gino Pini, che dal 1994 ha permesso a più di 600 ragazzi colpiti direttamente dalla tragedia, di recarsi a Modena durante le vacanze di Natale per un mese e di essere ospitati da famiglie modenesi. Le fotografie esposte, trenta pannelli che raccolgono gli scatti di Dante Faricella e Eliana Pelaggi dello studio Ieffe, ritraggono bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni, tutti provenienti dai villaggi ucraini dei distretti di Kagarlik e Rzhisciv, aree vicino a Chernobyl ancora oggi contaminate dalle radiazioni.
Come raccontato da Eliana Pelaggi durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento tenutasi ieri in Comune, "alcune foto sono state fatte da me personalmente in Ucraina, nelle vicinanze della zona maggiormente colpita. Le immagini raccontano di case e paesi quasi fantasma, all’interno di un raggio chiuso al pubblico che ancora oggi raggiunge la distanza di 30 chilometri. Altre immagini ritraggono i bambini a Modena, durante il loro soggiorno, in famiglia, durante le attività ludiche, didattiche e culturali a cui partecipano nel loro mese italiano".
Fotografie piene di gioia dunque, per la maggior parte, proprio per dare un senso di speranza e di voglia di futuro. Catia Arletti Garuti, responsabile settore solidarietà della Polivalente ‘87 & Gino Pini, è la promotrice di questo progetto e di tanti altri che hanno preso il via proprio in Ucraina.
"L’idea di accogliere bambini colpiti dal disastro di Chernobyl — ha sottolineato la Garuti — è nata quasi per caso diciassette anni fa. Un mio caro amico venne a sapere che in Italia c’era già chi ospitava ragazzi di Chernobyl, ma solo chi aveva famiglie benestanti poteva permettersi di mandare i propri figli in Italia. Così pensammo che potevamo fare qualcosa di più, come ospitare ogni anno bambini diversi provenienti da realtà più povere, accollandoci ogni tipo di spesa, dal passaporto, al visto, ai biglietti aerei. Così è nato il nostro progetto e così, anno dopo anno, grazie alla Polivalente, agli enti locali, alla Regione e alla Fondazione Cassa di Risparmio, riusciamo a regalare a tutti questi ragazzi un’esperienza positiva, sotto l’aspetto delle relazioni, della solidarietà, del gioco, della cultura ma anche della salute, attraverso visite mediche che compiono nel mese in cui sono nostri ospiti. Tutte le famiglie che hanno aderito hanno creato una vera e propria grande famiglia, all’interno della quale i bambini crescono e stanno insieme".
La Polivalente ‘87 & Gino Pini ha realizzato in Ucraina, e continua a realizzare, anche altri progetti legati alle scuole, come la costruzione di palestre, impianti di riscaldamento, biblioteche, cucine e l’ abbattimento delle barriere architettoniche per i disabili. Chernobyl ritorna a sorridere è una mostra che invita a non dimenticare ma che anzi, visto quello che sta succedendo in Giappone in questi giorni, spinge a riflettere su una questione nucleare mai davvero risolta.
Venticinque anni dopo il più grande disastro nucleare della storia che colpì la centrale di Chernobyl, Modena non dimentica e lo fa anche attraverso una mostra, al via da oggi fino al 7 aprile, allestita nella Sala dei passi perduti del palazzo comunale. La mostra fotografica, intitolata Chernobyl ritorna a sorridere è incentrata sul lavoro e sui progetti portati avanti dalla Polivalente ‘87 & Gino Pini, che dal 1994 ha permesso a più di 600 ragazzi colpiti direttamente dalla tragedia, di recarsi a Modena durante le vacanze di Natale per un mese e di essere ospitati da famiglie modenesi. Le fotografie esposte, trenta pannelli che raccolgono gli scatti di Dante Faricella e Eliana Pelaggi dello studio Ieffe, ritraggono bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni, tutti provenienti dai villaggi ucraini dei distretti di Kagarlik e Rzhisciv, aree vicino a Chernobyl ancora oggi contaminate dalle radiazioni.
Come raccontato da Eliana Pelaggi durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento tenutasi ieri in Comune, "alcune foto sono state fatte da me personalmente in Ucraina, nelle vicinanze della zona maggiormente colpita. Le immagini raccontano di case e paesi quasi fantasma, all’interno di un raggio chiuso al pubblico che ancora oggi raggiunge la distanza di 30 chilometri. Altre immagini ritraggono i bambini a Modena, durante il loro soggiorno, in famiglia, durante le attività ludiche, didattiche e culturali a cui partecipano nel loro mese italiano".
Fotografie piene di gioia dunque, per la maggior parte, proprio per dare un senso di speranza e di voglia di futuro. Catia Arletti Garuti, responsabile settore solidarietà della Polivalente ‘87 & Gino Pini, è la promotrice di questo progetto e di tanti altri che hanno preso il via proprio in Ucraina.
"L’idea di accogliere bambini colpiti dal disastro di Chernobyl — ha sottolineato la Garuti — è nata quasi per caso diciassette anni fa. Un mio caro amico venne a sapere che in Italia c’era già chi ospitava ragazzi di Chernobyl, ma solo chi aveva famiglie benestanti poteva permettersi di mandare i propri figli in Italia. Così pensammo che potevamo fare qualcosa di più, come ospitare ogni anno bambini diversi provenienti da realtà più povere, accollandoci ogni tipo di spesa, dal passaporto, al visto, ai biglietti aerei. Così è nato il nostro progetto e così, anno dopo anno, grazie alla Polivalente, agli enti locali, alla Regione e alla Fondazione Cassa di Risparmio, riusciamo a regalare a tutti questi ragazzi un’esperienza positiva, sotto l’aspetto delle relazioni, della solidarietà, del gioco, della cultura ma anche della salute, attraverso visite mediche che compiono nel mese in cui sono nostri ospiti. Tutte le famiglie che hanno aderito hanno creato una vera e propria grande famiglia, all’interno della quale i bambini crescono e stanno insieme".
La Polivalente ‘87 & Gino Pini ha realizzato in Ucraina, e continua a realizzare, anche altri progetti legati alle scuole, come la costruzione di palestre, impianti di riscaldamento, biblioteche, cucine e l’ abbattimento delle barriere architettoniche per i disabili. Chernobyl ritorna a sorridere è una mostra che invita a non dimenticare ma che anzi, visto quello che sta succedendo in Giappone in questi giorni, spinge a riflettere su una questione nucleare mai davvero risolta.
Fonte: Il Resto del Carlino - Modena, 24 marzo 2011.
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