Un tribunale russo sostiene che il Paese debba risarcire gli ex soldati che soffrono i postumi delle operazioni di emergenza condotte all'epoca del disastro nucleare di Chernobyl.
La Corte costituzionale russa ha esaminato gli emendamenti alla legge 1995 sulla protezione sociale dei cittadini che hanno subito le radiazioni dopo l'incidente di Chernobyl.
Le modifiche, introdotte nel 2001, avevano cambiato i metodi di risarcimento, lasciando di fatto alcuni "veterani di Chernobyl" senza pagamenti supplementari introdotti dagli emendamenti, perché già fissati, a quel tempo, per pensioni di invalidità.
"La compensazione [come percentuale dei salari piuttosto che un importo fisso] deve essere garantita non solo a quei cittadini che hanno presentato domanda prima che la nuova legge entrasse in vigore il 12 febbraio 2001, ma anche per coloro che hanno presentato domanda in seguito", ha affermato il giudice in una dichiarazione.
Eventuali modifiche nelle leggi, non dovrebbero creare una violazione del principio costituzionale di uguaglianza dei diritti, ha detto la Corte.
Si stima che circa 200.000 russi, in gran parte personale militare, abbiano partecipato alla pulizia della zona dopo il disastro di Chernobyl del 1986 e che molti di loro siano morti o siano stati colpiti da malattie varie a causa delle dosi eccessive di radiazioni ricevute mentre lavoravano presso il sito.
La Corte costituzionale russa ha esaminato gli emendamenti alla legge 1995 sulla protezione sociale dei cittadini che hanno subito le radiazioni dopo l'incidente di Chernobyl.
Le modifiche, introdotte nel 2001, avevano cambiato i metodi di risarcimento, lasciando di fatto alcuni "veterani di Chernobyl" senza pagamenti supplementari introdotti dagli emendamenti, perché già fissati, a quel tempo, per pensioni di invalidità.
"La compensazione [come percentuale dei salari piuttosto che un importo fisso] deve essere garantita non solo a quei cittadini che hanno presentato domanda prima che la nuova legge entrasse in vigore il 12 febbraio 2001, ma anche per coloro che hanno presentato domanda in seguito", ha affermato il giudice in una dichiarazione.
Eventuali modifiche nelle leggi, non dovrebbero creare una violazione del principio costituzionale di uguaglianza dei diritti, ha detto la Corte.
Si stima che circa 200.000 russi, in gran parte personale militare, abbiano partecipato alla pulizia della zona dopo il disastro di Chernobyl del 1986 e che molti di loro siano morti o siano stati colpiti da malattie varie a causa delle dosi eccessive di radiazioni ricevute mentre lavoravano presso il sito.
Fonte: UPI.com, 20 dicembre 2010
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