Il Ministro dell’ambiente tedesco Norbert Rottgen ha annunciato che il carico di rifiuti radioattivi, destinato ad essere spedito dall’impianto di stoccaggio di Ahaus all’impianto di trasformazione russo di Mayak nella regione di Chelyabinsk, non verrà trasferito. Ad annunciarlo il gruppo ambientalista russo Ecodefense.
Le grandi proteste da parte del governo tedesco e la schiacciante opposizione da parte degli ambientalisti avevano messo in serio dubbio la possibilità che il carico avrebbe potuto lasciare il paese, ma l’annuncio di Rottgen ha completamente siglato la conclusione della vicenda.
Nella sua dichiarazione, il ministro ha detto che la ragione principale del blocco della spedizione è che l’impianto di ritrattamento di Mayak non è in grado di gestire gli elementi di combustibile nucleare esaurito provenienti dal reattore di ricerca Rossendolf nella regione della Sassonia.
Una falla nei lavori del Global Threat Reduction Initiative
Il rifiuto di spedire le scorie radioattive arriva dopo le dichiarazioni, presentate il mese scorso, del governatore della regione di Chelyabinsk, Mikhail Yurevich, che ha definito Mayak come un sito “assolutamente sicuro”.
Il tutto rappresenta il primo colpo inferto da un paese coinvolto nel “Global Threat Reduction Initiative”, tra americani e russi, e conferma che la Russia semplicemente non è in grado di gestire in sicurezza scorie e combustibile nucleare esaurito.
Il Global Threat Reduction Initiative è stato concepito nel 2004 tra gli USA, la Russia e l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica con lo scopo di creare un sistema di “rimpatrio” del combustibile nucleare di uranio altamente arricchito, di origine russa, dai reattori di ricerca di tutto il mondo.
Circa 17 paesi, tra cui Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Bulgaria e Vietnam sono così riuscite a spedire combustibile esaurito verso la Russia. Ma molti scienziati russi e americani ed ambientalisti erano scettici sul fatto che il trasporto del materiale fosse sicuro ed ecologicamente sostenibile.
Adesso, la Germania sembra aver emesso il suo verdetto definitivo sulla spedizione ulteriore combustibile nucleare in Russia.
Ecodefense, che ha condotto numerose azioni di protesta contro l’invio del combustibile tedesco in Russia, ha salutato calorosamente la decisione di Rottgen, in un comunicato:
“Accogliamo con favore la decisione del ministro di non inviare i rifiuti radioattivi in Russia. Dopo molte decisioni sbagliate… ecco una giusta! Rottgen ha finalmente detto quello che sarebbe dovuto esser detto per lungo tempo. Mayak è un impianto estremamente pericoloso ed inaffidabile con il quale non vale la pena collaborare. Ora qualsiasi paese pensi di inviare scorie nucleari in Russia commetterà il crimine di liberarsi di rifiuti tossici a spese di un altro paese, quello che la Germania si è rifiutata di fare per ragioni etiche”, ha detto il copresidente di Ecodefense Vladimir Slivyak.
Mayak, il luogo più contaminato del pianeta
Secondo gli ambientalisti russi, il territorio circostante l’impianto di Mayak costituisce l’area con più contaminazione radioattiva sulla terra. Nel 1957, una vasca di stoccaggio dei rifiuti, a Mayak, esplose in quello che venne chiamato il disastro di Kymshtym, irradiando il terreno per diverse centinaia di chilometri quadrati e constrinse all’evacuazione di migliaia di residenti. Le procedure di evacuazione sono ancora in corso, 63 anni dopo. Mayak continua a scaricare rifiuti radioattivi nell’ambiente circostante, in particolare nel fiume Techa e nel lago Karachai. Nel mese di novembre, la direzione del sito ha annunciato di voler continuarre a scaricare le scorie nei bacini idrici fino al 2018. La Germania aveva previsto di consegnare 951 barre di combustibile esaurito in 18 container a Mayak, dal suo impianto di stoccaggio temporaneo di Ahaus, fino ad aprile 2011.
Per tutto novembre, la Germina è stata luogo di accese discussioni durante le quali i gruppi ecologisti e praticamente tutti i partiti politici, con l’eccezione dell’Unione Cristiano-Democratica, si sono espressi contro questa spedizione sulla base dei dubbi livelli di sicurezza a Mayak.
Circa 160 organizzazioni di tutto il mondo hanno poi promosso un appello al governo tedesco, chiedendo di rifiutarsi di inviare in Russia i rifiuti radioattivi.
Le grandi proteste da parte del governo tedesco e la schiacciante opposizione da parte degli ambientalisti avevano messo in serio dubbio la possibilità che il carico avrebbe potuto lasciare il paese, ma l’annuncio di Rottgen ha completamente siglato la conclusione della vicenda.
Nella sua dichiarazione, il ministro ha detto che la ragione principale del blocco della spedizione è che l’impianto di ritrattamento di Mayak non è in grado di gestire gli elementi di combustibile nucleare esaurito provenienti dal reattore di ricerca Rossendolf nella regione della Sassonia.
Una falla nei lavori del Global Threat Reduction Initiative
Il rifiuto di spedire le scorie radioattive arriva dopo le dichiarazioni, presentate il mese scorso, del governatore della regione di Chelyabinsk, Mikhail Yurevich, che ha definito Mayak come un sito “assolutamente sicuro”.
Il tutto rappresenta il primo colpo inferto da un paese coinvolto nel “Global Threat Reduction Initiative”, tra americani e russi, e conferma che la Russia semplicemente non è in grado di gestire in sicurezza scorie e combustibile nucleare esaurito.
Il Global Threat Reduction Initiative è stato concepito nel 2004 tra gli USA, la Russia e l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica con lo scopo di creare un sistema di “rimpatrio” del combustibile nucleare di uranio altamente arricchito, di origine russa, dai reattori di ricerca di tutto il mondo.
Circa 17 paesi, tra cui Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Bulgaria e Vietnam sono così riuscite a spedire combustibile esaurito verso la Russia. Ma molti scienziati russi e americani ed ambientalisti erano scettici sul fatto che il trasporto del materiale fosse sicuro ed ecologicamente sostenibile.
Adesso, la Germania sembra aver emesso il suo verdetto definitivo sulla spedizione ulteriore combustibile nucleare in Russia.
Ecodefense, che ha condotto numerose azioni di protesta contro l’invio del combustibile tedesco in Russia, ha salutato calorosamente la decisione di Rottgen, in un comunicato:
“Accogliamo con favore la decisione del ministro di non inviare i rifiuti radioattivi in Russia. Dopo molte decisioni sbagliate… ecco una giusta! Rottgen ha finalmente detto quello che sarebbe dovuto esser detto per lungo tempo. Mayak è un impianto estremamente pericoloso ed inaffidabile con il quale non vale la pena collaborare. Ora qualsiasi paese pensi di inviare scorie nucleari in Russia commetterà il crimine di liberarsi di rifiuti tossici a spese di un altro paese, quello che la Germania si è rifiutata di fare per ragioni etiche”, ha detto il copresidente di Ecodefense Vladimir Slivyak.
Mayak, il luogo più contaminato del pianeta
Secondo gli ambientalisti russi, il territorio circostante l’impianto di Mayak costituisce l’area con più contaminazione radioattiva sulla terra. Nel 1957, una vasca di stoccaggio dei rifiuti, a Mayak, esplose in quello che venne chiamato il disastro di Kymshtym, irradiando il terreno per diverse centinaia di chilometri quadrati e constrinse all’evacuazione di migliaia di residenti. Le procedure di evacuazione sono ancora in corso, 63 anni dopo. Mayak continua a scaricare rifiuti radioattivi nell’ambiente circostante, in particolare nel fiume Techa e nel lago Karachai. Nel mese di novembre, la direzione del sito ha annunciato di voler continuarre a scaricare le scorie nei bacini idrici fino al 2018. La Germania aveva previsto di consegnare 951 barre di combustibile esaurito in 18 container a Mayak, dal suo impianto di stoccaggio temporaneo di Ahaus, fino ad aprile 2011.
Per tutto novembre, la Germina è stata luogo di accese discussioni durante le quali i gruppi ecologisti e praticamente tutti i partiti politici, con l’eccezione dell’Unione Cristiano-Democratica, si sono espressi contro questa spedizione sulla base dei dubbi livelli di sicurezza a Mayak.
Circa 160 organizzazioni di tutto il mondo hanno poi promosso un appello al governo tedesco, chiedendo di rifiutarsi di inviare in Russia i rifiuti radioattivi.
Fonte: www.bellona.org, 9 dicembre 2010; Traduzione: Progetto Humus
Nessun commento:
Posta un commento