L’Ucraina ha annunciato qualche giorno fa la costruzione del nuovo guscio di sicurezza per fermare le radiazioni dell’impianto nucleare di Chernobyl, proprio in occasione del 26 ° anniversario da quel lontano 26 aprile 1986, quando un incidente durante alcuni test ad uno dei reattori provocò il peggior disastro nucleare del mondo.
Il presidente Viktor Yanukovich ha simbolicamente premuto il pulsante dell’inizio dei lavori, osservato datecnici e ambasciatori provenienti dai molti paesi che hanno contribuito alla messa in cantiere dell’enorme progetto, che dovrebbe costare circa 1,5 miliardi di euro.
“In nome dell’Ucraina, esprimo il mio profondo ringraziamento a tutti i paesi donatori al Chernobyl Shelter Fund per la loro comprensione e l’efficace aiuto al nostro Paese perché possa superare le conseguenze del peggiore disastro causato dall’uomo nella storia”, ha detto Yanukovich. “Sentiamo che il mondo intero è venuto ad aiutarci.”
Nel 1986, un’esplosione durante i test nella centrale alle prime ore del mattino del 26 aprile, inviò un fallout radioattivo nell’atmosfera che si è diffuso in tutta Europa, in particolare contaminando Bielorussia, Ucraina e Russia. La nuova struttura, una gigantesca copertura che sigillerà completamente i resti dell’edificio del reattore colpito dall’esplosione, dovrebbe essere completata entro il 2015. Il nuovo strato di rivestimento sarà spesso da 7 a 20 metri in alcuni punti, e includerà un sistema di pressurizzazione interno alla parete per evitare la fuoriuscita di polvere radioattiva. Il rivestimento arriverà dalla Turchia, almeno 600 mila bulloni arriveranno dall’Italia, e i lavoratori proverranno da Libano, Siria, Irlanda, India e Filippine.
“E’ un prototipo, e non esiste in nessun’altra parte del mondo”, dice Nicolas Caillé, direttore del progetto alla Novarka, una società coinvolta nel progetto. “Dobbiamo quindi fare un lavoro perfetto.” Dopo l’evacuazione tardiva della popolazione e l’utilizzo massiccio di boro per rallentare la diffusione di radiazioni, l’allora amministrazione sovietica decise la costruzione di un sarcofago che chiudesse il nucleo fuso e le scorie altamente radiattive che altrimenti avrebbero potuto contaminare ancora di più le regioni circostanti. La struttura, costruita a tempo di record dai militari sovietici, ha iniziato fin da subito a mostrare i suoi difetti, come crepe o perdita di acqua contaminata. In seguito si sono tentate diverse operazioni di consolidamento temendo addirittura il crollo della struttura.
Ora la nuova cupola – progettata per durare almeno 100 anni – potrà dare il tempo necessario alle autorità ucraine e biolorusse di progettare e realizzare un sito per contenere le scorie altamente radioattive presenti all’interno dell’attuale impianto, e che prima o poi dovranno essere rimosse.
Nel 1986, un’esplosione durante i test nella centrale alle prime ore del mattino del 26 aprile, inviò un fallout radioattivo nell’atmosfera che si è diffuso in tutta Europa, in particolare contaminando Bielorussia, Ucraina e Russia. La nuova struttura, una gigantesca copertura che sigillerà completamente i resti dell’edificio del reattore colpito dall’esplosione, dovrebbe essere completata entro il 2015. Il nuovo strato di rivestimento sarà spesso da 7 a 20 metri in alcuni punti, e includerà un sistema di pressurizzazione interno alla parete per evitare la fuoriuscita di polvere radioattiva. Il rivestimento arriverà dalla Turchia, almeno 600 mila bulloni arriveranno dall’Italia, e i lavoratori proverranno da Libano, Siria, Irlanda, India e Filippine.
“E’ un prototipo, e non esiste in nessun’altra parte del mondo”, dice Nicolas Caillé, direttore del progetto alla Novarka, una società coinvolta nel progetto. “Dobbiamo quindi fare un lavoro perfetto.” Dopo l’evacuazione tardiva della popolazione e l’utilizzo massiccio di boro per rallentare la diffusione di radiazioni, l’allora amministrazione sovietica decise la costruzione di un sarcofago che chiudesse il nucleo fuso e le scorie altamente radiattive che altrimenti avrebbero potuto contaminare ancora di più le regioni circostanti. La struttura, costruita a tempo di record dai militari sovietici, ha iniziato fin da subito a mostrare i suoi difetti, come crepe o perdita di acqua contaminata. In seguito si sono tentate diverse operazioni di consolidamento temendo addirittura il crollo della struttura.
Ora la nuova cupola – progettata per durare almeno 100 anni – potrà dare il tempo necessario alle autorità ucraine e biolorusse di progettare e realizzare un sito per contenere le scorie altamente radioattive presenti all’interno dell’attuale impianto, e che prima o poi dovranno essere rimosse.
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