Tremila chilometri quadrati divenuti un deserto, centocinquantamila sfollati e milioni di ucraini, russi e bielorussi destinati a scontare le terribili conseguenze di un disastro nucleare senza precedenti: ciò che accadde nel 1986 nella centrale nucleare di Chernobyl è ancora una ferita aperta per l’intera Europa. Una tragedia che per certi versi sembra non essersi mai conclusa del tutto.
Il prossimo 26 aprile saranno trascorsi esattamente ventisei anni da quando un esperimento irresponsabile provocò un’esplosione all’interno del reattore 4. Proprio nel giorno del triste anniversario la presidenza ucraina ha annunciato l’inizio dei lavori di messa in posa del nuovo sarcofago di protezione del reattore. Una precauzione necessaria per mettere in sicurezza quel che resta del combustibile nucleare fuso a oltre mille gradi.
Il vecchio sarcofago – Costruita a tappe forzate tra il luglio e il novembre del 1986, l’enorme struttura in acciaio e calcestruzzo, priva di bullonatura di sostegno, è ormai pericolosamente deformata e indebolita da buchi e crepe. Nonostante alcuni interventi d’urgenza sollecitati negli anni scorsi dagli esperti la possibilità di contaminazioni esterne rimane alta. La vecchia copertura rischia ancora il collasso a causa soprattutto delle infiltrazioni d’acqua piovana.
Un coperchio sul coperchio – Il nuovo sarcofago sarà una specie di cupola alta più di cento metri e del peso di circa ventimila tonnellate. Un vero e proprio coperchio che verrà applicato al di sopra dell’attuale copertura con un espediente (il montaggio preventivo e il successivo trasporto alla centrale su rotaia) che eviterà agli operai il contatto con la radioattività. Se tutto procederà nei tempi stabiliti i lavori si concluderanno nel primo semestre del 2015.
Il prossimo 26 aprile saranno trascorsi esattamente ventisei anni da quando un esperimento irresponsabile provocò un’esplosione all’interno del reattore 4. Proprio nel giorno del triste anniversario la presidenza ucraina ha annunciato l’inizio dei lavori di messa in posa del nuovo sarcofago di protezione del reattore. Una precauzione necessaria per mettere in sicurezza quel che resta del combustibile nucleare fuso a oltre mille gradi.
Il vecchio sarcofago – Costruita a tappe forzate tra il luglio e il novembre del 1986, l’enorme struttura in acciaio e calcestruzzo, priva di bullonatura di sostegno, è ormai pericolosamente deformata e indebolita da buchi e crepe. Nonostante alcuni interventi d’urgenza sollecitati negli anni scorsi dagli esperti la possibilità di contaminazioni esterne rimane alta. La vecchia copertura rischia ancora il collasso a causa soprattutto delle infiltrazioni d’acqua piovana.
Un coperchio sul coperchio – Il nuovo sarcofago sarà una specie di cupola alta più di cento metri e del peso di circa ventimila tonnellate. Un vero e proprio coperchio che verrà applicato al di sopra dell’attuale copertura con un espediente (il montaggio preventivo e il successivo trasporto alla centrale su rotaia) che eviterà agli operai il contatto con la radioattività. Se tutto procederà nei tempi stabiliti i lavori si concluderanno nel primo semestre del 2015.
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