Da Kiew arriva il divieto al turismo nella zona di Chernobyl, dove si trovano i resti dell’impianto nucleare teatro del grave incidente nucleare del 1986.
La Corte del distretto amministrativo ha infatti vietato ogni attività turistica nell’area affidando la propria decisione ad un breve comunicato: “La legge ucraina vieta il turismo nella zona radioattiva contaminata a seguito del disastro di Cernobyl”. Nel 2010 si era ipotizzato che il sito potesse essere aperto al pubblico, ma il 22 giugno l’area è stata chiusa per lavori. Soltanto tecnici, scienziati e giornalisti possono ancora accedere all’area.
La zona colpita dal disastro di Cernobyl è tra le dieci mete preferite da coloro che visitano il Paese, e sono circa seimila i turisti che vi accedono illegalmente ogni anno.
La Corte del distretto amministrativo ha infatti vietato ogni attività turistica nell’area affidando la propria decisione ad un breve comunicato: “La legge ucraina vieta il turismo nella zona radioattiva contaminata a seguito del disastro di Cernobyl”. Nel 2010 si era ipotizzato che il sito potesse essere aperto al pubblico, ma il 22 giugno l’area è stata chiusa per lavori. Soltanto tecnici, scienziati e giornalisti possono ancora accedere all’area.
La zona colpita dal disastro di Cernobyl è tra le dieci mete preferite da coloro che visitano il Paese, e sono circa seimila i turisti che vi accedono illegalmente ogni anno.
Fonte: TurismoItaliaNews, 26 novembre 2011
Nessun commento:
Posta un commento