Protestano davanti al parlamento di Kiev i liquidatori di Chernobyl. Si tratta di un migliaio di persone, impegnate nel 1986 nelle operazioni di messa in sicurezza del reattore dopo l’incidente nucleare, e che oggi rischiano di perdere il loro trattamento sociale. Un progetto di legge votato per la prima volta un mese fa prevede tagli drastici alle pensioni di sedici categorie, compresi i veterani dell’Afghanistan.
“Non abbiamo soldi per le medicine. Io ho avuto due attacchi di cuore e ora sono qua a protestare. E mi manca il respiro. Ma sono venuto lo stesso, perche non ho più i soldi per curarmi, mi hanno levato perfino gli ultimi copechi. Ho una moglie e due figli. Che ci resta da fare? Buttar giu il parlamento e appendere tutti i deputati”.
Quella accaduta il 26 aprile di venticinque anni fa alla centrale nucleare di Chernobyl fu la peggiore catastrofe registrata nel nucleare civile.
Improvvisando una reazione le autorità sovietiche mandarono sul sito altamente contaminato centinaia di squadre di operai praticamente a mani nude.
Nel corso degli anni, si calcola siano stati 600.000 gli addetti impegnati sul campo.
“Non abbiamo soldi per le medicine. Io ho avuto due attacchi di cuore e ora sono qua a protestare. E mi manca il respiro. Ma sono venuto lo stesso, perche non ho più i soldi per curarmi, mi hanno levato perfino gli ultimi copechi. Ho una moglie e due figli. Che ci resta da fare? Buttar giu il parlamento e appendere tutti i deputati”.
Quella accaduta il 26 aprile di venticinque anni fa alla centrale nucleare di Chernobyl fu la peggiore catastrofe registrata nel nucleare civile.
Improvvisando una reazione le autorità sovietiche mandarono sul sito altamente contaminato centinaia di squadre di operai praticamente a mani nude.
Nel corso degli anni, si calcola siano stati 600.000 gli addetti impegnati sul campo.
Fonte: Euronews, 1 novembre 2011
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