Un giudice russo rischia il carcere per risarcimenti ai veterani di Chernobyl.
Un giudice russo rischia una pena di 8 anni di carcere per aver concesso sussidi ed indennità ad un gruppo di persone coinvolte nella liquidazione del disastro nucleare di Chernobyl.
Yelizaveta Botasheva, procuratore distrettuale, aveva ordinato al Ministero delle Finanze russo di pagare 12 milioni di rubli (380 mila dollari) per danni morali a otto veterani di Chernobyl, nel corso del 2011.
Il ministero ha rispettato la sua decisione, ma la Corte Suprema regionale della repubblica del Kabardino Balkaria, ha ribaltato questa sentenza lo scorso anno.
Il verdetto è stato invertito perché la legislazione russa non permetteva il risarcimento dei danni morali, ai tempi dell’incidente nucleare di Chernobyl nel 1986 e le leggi vigenti in questione non sono retroattive.
Botasheva è ora sospettata di aver emesso consapevolmente un verdetto illecito.
Più di 500.000 persone sono state coinvolte nell’incidente nucleare di Chernobyl, il peggiore della storia.
In Russia non esistono statistiche complete sulle conseguenze sanitarie e dei tassi di mortalità sui “liquidatori”, i quali però lamentano una mancanza di attenzioni alle loro questioni da parte delle autorità statali.
Fonte: Progetto Humus, 04/11/2013
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