Il reattore della centrale nucleare di Chernobyl, a seguito della costruzione del sarcofago, è sprofondato sotto terra, mettendo in contatto il materiale radioattivo con le falde acquifere che raggiungono anche il Mediterraneo.
Questa vicenda ha fatto però passare in secondo piano le altre emergenze della centrale nucleare; su tutte le condizioni sotterranee.
Il sarcofago è stato costruito utilizzando 300.000 tonnellate di cemento d 1000 tonnellate di metallo. Un peso immane che, gravando sul reattore, lo ha fatto sprofondare di quattro metri sotto terra, mettendo così in contatto il materiale radioattivo con le falde acquifere dei fiumi Pripvat e Dnepr.
Le acque potenzialmente inquinate e pericolose, che raggiungono il Mar Nero e fungono da bacino per oltre 30milioni di persone, potrebbero così raggiungere anche il Mar Mediterraneo e diffondersi lungo tutti i paesi della macchia. Ad aggravare la situazione, bisogna tenere in considerazione anche le conseguenze deleterie degli 800 siti di smaltimento di scorie radioattive allestiti subito dopo l'esplosione dell'86. Siti che rappresentano un vero e proprio pericolo sia per la popolazione che per l'ambiente.
L'allarme, dunque, non è solo quello del sarcofago; gli ambientalisti in queste ore stanno diramando comunicati e petizioni, affinchè i governi prendano seriamente in considerazione anche gli altri rischi, legati alla centrale di Chernobyl.
Fonte: Articolotre, 16/02/2013
Mah bisognerebbe vedere cosa altro nasconde il governo ucraino al resto d'europa! Comunque complimenti per io sito ed il blog
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