Piero M. Azzoni, laureato in Ingegneria Elettrotecnica, è libero Docente in Fisica del Reattore Nucleare. Ha maturato una profonda esperienza nel settore delle misure e del trattamento dei segnali all'ENEA, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente. E' professore a contratto nel Corso di Misure Meccaniche e Termiche presso la Seconda Facoltà di Ingegneria Meccanica dell'Università di Bologna. Collabora attivamente, insieme al gruppo di Macchine dell'Università di Bologna, con le più note case del motorismo da competizione.
sabato 30 marzo 2013
"La catastrofe di Chernobyl. Una Storia da non dimenticare"
Piero M. Azzoni, laureato in Ingegneria Elettrotecnica, è libero Docente in Fisica del Reattore Nucleare. Ha maturato una profonda esperienza nel settore delle misure e del trattamento dei segnali all'ENEA, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente. E' professore a contratto nel Corso di Misure Meccaniche e Termiche presso la Seconda Facoltà di Ingegneria Meccanica dell'Università di Bologna. Collabora attivamente, insieme al gruppo di Macchine dell'Università di Bologna, con le più note case del motorismo da competizione.
sabato 2 marzo 2013
L'impianto Chernobyl in Ucraina cerca assicurazione sulla responsabilità civile
Fonte: Assinews.it, 28/02/2013
Incontro Unione degli Stati Belarus-Russia per conseguenze Chernobyl
Parlamentari dell’Unione degli Stati di Russia e Belarus discutono piano d’azione per superare le conseguenze di Chernobyl.
Fonte: Progetto Humus, 26/02/2013
Gru Manitowoc a Chernobyl
“Visti i pericoli costituiti dal lavoro in un cantiere radioattivo, l’attenzione ai dettagli è cruciale. Siamo certi che le gru, affidate alla scrupolosa assistenza fornita dai nostri tecnici di Manitowoc Crane Care, completeranno questo progetto unico in sicurezza ed entro i tempi previsti.” A causa dell’immediata vicinanza del reattore numero 4, che presenta ancora elevati livelli di radioattività, il cantiere di costruzione di questa imponente struttura di contenimento dista 180 m dal reattore; una volta ultimata, la struttura verrà portata nella posizione definitiva mediante appositi binari. Comprensibilmente, la sicurezza ha priorità assoluta in cantiere, soprattutto per quanto concerne la salute dei 300 operatori che costituiscono la forza lavoro. Pertanto, sono stati stabiliti dei limiti molto rigidi riguardo al tempo trascorso da ciascun operatore in cantiere. Tali limiti si sono estesi anche al montaggio delle quattro gru a torre e della gru cingolata che ha richiesto sei mesi di lavoro.
La protezione del personale ovviamente interessa anche le gru impegnate in questo progetto; tutte le cabine sono state rinforzate e dotate di protezione in piombo. Inoltre, i turni dei gruisti sono più brevi, per ridurre al minimo il tempo trascorso nell’area di maggiore pericolo. Le gru possono anche essere comandate a distanza con operatori che le guidano tramite le videocamere installate su ciascuna di esse. Per risolvere il problema posto da turni di lavoro ridotti a fronte della richiesta di terminare la struttura nel più breve tempo possibile, Novarka ha optato per le gru con braccio a volata variabile, in quanto è possibile utilizzare più gru in minor spazio. Inoltre, la società ha preferito usare quattro gru dello stesso modello per garantire maggiore omogeneità nelle operazioni e maggiore familiarità con il prodotto da parte dei gruisti.
La MR 605 B H32 è il modello più grande di gru con braccio a volata variabile Potain, con portata massima pari a 32 t e raggio d’azione di 60 m. Infine, la gru cingolata Manitowoc 2250 ha una portata di 272 t. Non è la prima volta che le gru Manitowoc vengono impiegate sul sito di Chernobyl. Nel 2005 è stata usata una gru per applicazioni speciali Potain MD 3200 per rinforzare il tetto del reattore numero 4. Il progetto è stato terminato nel dicembre 2006. La preparazione del terreno per quest’ultimo progetto ha avuto inizio nel 2011 e il posizionamento definitivo della nuova struttura di contenimento sul reattore numero 4 è previsto per il 2015. La struttura dovrebbe contenere le radiazioni sul sito per i prossimi 100 anni.
Fonte: Macchine edili news, 25/02/2013
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